Se c’è una birra che va più di moda ultimamente, è sicuramente la IPA. Non sai di cosa stiamo parlando? Ti suona un po’ familiare? O forse sei un esperto in materia? Non importa: seguici in questo curioso viaggio birrario, sicuramente imparerai qualcosa di nuovo!
Curiosità e peculiarità della birra IPA
Di seguito vedremo, come già detto, 12 caratteristiche delle birre IPA che potresti non conoscere. Siamo sicuri di poterti stupire. Partiamo subito.
Cosa significa la sigla IPA?
Ti viene in mente Istituto Pubblico Artigianale? Sbagliato: IPA significa India Pale Ale. Ricordatelo, ora ti spieghiamo da dove viene questo nome.
Caratteristiche delle IPA
Le IPA si caratterizzano per un alto grado alcolico (tra 5° e 7°), una maggiore quantità di luppolo e quindi un amaro intenso (normalmente sopra i 40 IBU, valore che, beninteso, non va comunque considerato da solo senza la valutazione degli altri parametri), un aroma intenso e una certa complessità al palato.
Storia delle IPA
La storia della birra IPA ha a che fare con l’India, da cui prende il nome. Risale alle lunghe traversate della Compagnia Britannica delle Indie Orientali tra Asia ed Europa. Per mantenere la birra durante il viaggio, aumentavano il grado alcolico e la quantità di luppolo, dando così vita alla IPA.
Originariamente il luppolo veniva aggiunto in quantità importantissime, tanto da rendere la birra molto amara, quasi imbevibile. Per un lungo periodo le IPA erano passate in secondo piano, salvo poi essere riviste in chiave moderna (ed ammorbidite).
Origine delle IPA
La madre delle IPA è la Pale Ale, una birra inglese più chiara rispetto alle allora popolari birre scure Ale. Il padre? Il birraio londinese George Hodgson, che ebbe l’idea di aumentare alcol e luppolo per combattere microbi e batteri. Un brindisi per George!
Primo utilizzo del termine IPA
Nonostante l’origine britannica, il termine IPA fu usato per la prima volta in Australia, nel 1829, in un annuncio del giornale Sydney Gazette che pubblicizzava la East India Pale Ale come “la bevanda dell’estate”.
Evoluzione delle IPA
Lo stile divenne rapidamente popolare e nel mondo sorsero nuovi stili di birra a partire dall’English IPA originale, come l’American IPA (con luppoli più aggressivi e agrumati), l’Imperial (con più alcol), la Session (con meno alcol), la Black (più scura) e altre come la Rye, la New England, la White…
Successo attuale delle IPA
Il successo attuale delle IPA è merito degli americani, che le reinterpretarono negli anni ’70 e ’80, facendole diventare una bevanda di consumo mondiale nel XXI secolo poiché, come detto sopra, in origine erano molto “spigolose”, tanto amare da piacere a pochissime persone.
Gli americani sono andati lavorare sulla luppolatura sotto tanti profili così da conferire alle birre caratteristiche più morbide, aromatiche e complesse. Le IPA più classiche, infatti, sono molto più nette, dirette e decise nel loro gusto.
Birre IPA più apprezzate oggi
Maltiperlabirra.it propone un’attenta selezione di birre IPA, aggiornando la pagina in maniera costante, con terzietà rispetto ai produttori. Molto interessanti e corrette sono anche le spiegazioni relative allo stile birrario oggi più venduto.
Noi crediamo che sia difficile elencare, tra le tante presenti sul mercato, le migliori birre IPA, ma è sempre bello poter avere dei suggerimenti e scoprire nuove realtà.
L’amaro delle IPA
Ti abbiamo parlato degli IBU, l’unità di misura dell’amaro. La birra più amara mai prodotta appartiene alla birreria canadese Flying Monkey con ben 2.500 IBU. Purtroppo il palato umano può percepire solo tra 120 e 150 IBU.
Uso del luppolo nel medioevo
Il luppolo, ingrediente caratteristico delle IPA, nel medioevo aveva un’altra funzione. Le sue proprietà soporifere e antilibido aiutavano i monaci a rimanere casti.
Natura del luppolo
Il luppolo (Humulus lupulus L.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae cui appartiene, tanto per capirci, anche la tanto discussa Cannabis. Fa sempre un certo effetto ricordarlo.
Le foglie più giovani e i germogli del luppolo possono essere mangiati previa cottura.
Novità sul mercato
Soprattutto di recente la tendenza è verso birre più fruttate, dolci e universali, bevibili anche da persone meno esperte, nel continuo processo di transizione da birre scadenti/industriali a prodotti ricercati ed artigianali. Proporre birre morbide, alla portata di tutti, significa strizzare l’occhio a chi non conosce questo mondo.
In tale direzione, tra le birre più vendute, c’è oggi la NEIPA o, in generale, la birra con un forte profilo “juicy” (succoso). Questo stile offre un sapore intenso e un amaro tollerabile con note floreali, agrumate e di frutta tropicale.
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